In questo numero di APREbrussels: Valutazione di mid-term: chiusa la consultazione della Commissione; il contributo di APRE; cosa dicono università, centri di ricerca, regioni, settore privato; Prime discussioni su FP10 alla riunione straordinaria dell’ERAC; l’incontro a Roma tra Anna Maria Bernini e Mariya Gabriel: infrastrutture di ricerca, transizione digitale e EIC. |
HORIZON EUROPE - SPECIALE MID-TERM |
Valutazione di mid-term: chiusa la consultazione della Commissione – Si è conclusa venerdì la fase del corposo processo di consultazione delle parti interessate sulla valutazione intermedia (mid-term) di Horizon Europe. Nel complesso, il percorso permetterà di «valutare l’efficacia, l’efficienza, la rilevanza, la coerenza e il valore aggiunto europeo» del Programma quadro rispetto agli obiettivi inizialmente definiti. Complessivamente la Commissione ha ricevuto 2785 pareri, di cui all’incirca la metà provenienti dal mondo dell’accademia e della ricerca. Seguono i feedback delle aziende (17% del totale) e quelle dei singoli cittadini. L’Italia è al primo posto per numero di contributi (oltre 340), seguita da Germania e Francia con all’incirca 300 feedback inviati per ciascun paese. I risultati della consultazione consentiranno di valutare eventuali correttivi e indirizzare gli orientamenti futuri del Programma quadro, a partire dalle priorità di investimento, sia per la fase di elaborazione della seconda parte di Horizon Europe (2025-2027) che in vista del concepimento del suo successore (dopo il 2028).
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Il contributo di APRE alla consultazione – Alla consultazione della Commissione ha contributo anche APRE, rispondendo al questionario e presentando il primo rapporto elaborato dal Gruppo di Esperti costituito a dicembre. Il documento rappresenta il contributo iniziale del nostro esercizio “Verso il Mid-Term di Horizon Europe”, promosso con l’obiettivo di supportare la riflessione e il posizionamento nazionale sullo stato di realizzazione dell’attuale Programma quadro e dei suoi sviluppi futuri, e che vedrà nei prossimi mesi il coinvolgimento attivo e costante del nostro sistema associativo. Per maggiori informazioni sull’iniziativa di APRE "Verso il Mid-Term di Horizon Europe" e sul ruolo del gruppo di esperti è possibile consultare il nostro sito a questo link. Sul percorso di valutazione intermedia di Horizon Europe, è possibile contattare Mattia Ceracchi responsabile dell’ufficio APRE di Bruxelles.
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Uno sguardo al rapporto – Il rapporto esprime un apprezzamento condiviso sulla struttura, l’impostazione e le modalità di implementazione di Horizon Europe, e sulle principali innovazioni rispetto ai precedenti Programmi quadro. Nondimeno, nello spirito della valutazione di mid-term, il contributo si concentra su alcune osservazioni e suggerimenti che riteniamo migliorativi. La prima parte del documento analizza i meccanismi di programmazione e governance del Programma, la seconda esamina singoli strumenti, con particolare attenzione a quelli nuovamente introdotti o fortemente rinnovati rispetto a Horizon 2020. Per ognuno degli argomenti affrontati vengono brevemente rappresentate le criticità e le proposte migliorative che ne derivano. Non tutte queste proposte sono attuabili nel breve periodo, sia perché la loro attuazione richiederebbe delle modifiche dell’attuale quadro normativo, sia perché i tempi tecnici e burocratici non lo consentono. È stata così adottata una classificazione di proposte, short term e long term, da non intendersi come una indicazione di priorità, bensì come una stima realistica dei tempi necessari per l’attuazione.
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Le Università chiedono più ricerca fondamentale e cooperazione internazionale – Guardando alla dimensione accademica, la Lega delle Università di Ricerca Europee (LERU) si sofferma sulla questione della programmazione finanziaria: per garantire la competitività della ricerca europea è necessario potenziare le risorse tradizionali e proteggerle dai prelievi per finanziare attività parallele. L’associazione The Guild sottolinea invece l’importanza della ricerca fondamentale, suggerendo di incrementare i finanziamenti a disposizione del pilastro Excellence Science e di rendere attrattive e sostenibili le carriere dei ricercatori in Europa. L’Unione delle Università Europee (EUA) e l’associazione CESAER guardano al secondo pilastro, denunciando una riduzione dei bandi con TRL incluso tra 1 e 4. Si tratta di una trend – si legge nel comunicato congiunto – che mina il ruolo della ricerca di base, motore fondamentale per avanzare nella transizione verde e digitale e garantire la leadership europea nel settore deeptech. Infine, con riferimento alla dimensione internazionale, le associazioni sembrano sostenere trasversalmente una politica di apertura, in forte contrasto con l’attuale approccio strategico – e talvolta politico – con cui la Commissione seleziona i paesi partner.
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RTO e regioni avanzano proposte su sinergie e missioni – Alle osservazioni sollevate dagli attori accademici EARTO – l’associazione europea delle organizzazioni tecnologhe e di ricerca (RTO) - aggiunge una riflessione sul tema delle sinergie, proponendo l’introduzione di uno strumento di mappatura che permetta di connettere i diversi programmi a supporto della R&I. Lo strumento consentirebbe di facilitare il passaggio dal laboratorio al mercato, accompagnando i progetti attraverso le diverse fasi di sviluppo con il supporto di finanziamenti europei, nazionali e regionali. Sul tema delle sinergie, le regioni europee – rappresentate dal network ERRIN – suggeriscono di utilizzare le partnership di Horizon Europe come strumento per esplorare strumenti di finanziamento incrociati. A questo proposito, consigliano un maggior coinvolgimento delle autorità locali nelle strutture di governance dei partenariati, nonché un miglioramento sul piano della trasparenza. Un tema, quello della trasparenza, che interessa anche le Missioni: secondo le regioni, le informazioni relative alla governance e alle strutture di coordinamento delle Missioni di Horizon Europe rimangono frammentate e difficili da trovare.
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Il mondo della consulenza guarda ai problemi strutturali e all’EIC – Il documento pubblicato dall’EAIC – l’associazione europea che rappresenta oltre 9400 consulenti a supporto dell’innovazione – offre uno sguardo sul mondo della consulenza: i professionisti che aiutano l’ecosistema della R&I europea a navigare la complessità del Programma quadro. Con riferimento agli aspetti trasversali, i consulenti lamentano la presenza di bandi troppo generici nello scopo e nella descrizione dei risultati attesi. Un’eccessiva apertura dei bandi si traduce in progetti eccellenti sul piano tecnico ma non finanziabili per mancanza di fondi. Guardando invece all’European Innovation Council, i professionisti dell’EAIC propongono di migliorare la qualità il sistema di valutazione: non sempre infatti i criteri di valutazione vengono interpretati allo stesso modo, mentre i valutatori generalmente dispongono di poco tempo per completare le valutazioni. L’associazione riscontra inoltre problemi sull’expertise dei valutatori, spesso inadeguati per giudicare delle proposte con elevata specificità tecnologica; un problema particolarmente sentito nella fase delle interviste.
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Prime discussioni su FP10 alla riunione straordinaria dell’ERAC – Si è tenuta recentemente una riunione straordinaria dell’ERAC - European Research Area and Innovation Committee - l’organismo che supporta il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri sulle questioni di policy riguardanti lo Spazio europeo della ricerca (ERA). Nel corso della riunione la task-force ERAC dedicata al futuro Programma quadro (FP10) ha presentato il piano di lavoro per i mesi a venire: lavorerà in collaborazione con un gruppo di esperti istituito dalla Commissione per definire le traiettorie di sviluppo della R&I europea. I primi orientamenti sono previsti entro metà del 2024. Si è inoltre discusso delle iniziative a supporto dell’Ucraina – tra cui la prossima apertura di un ufficio Horizon Europe a Kiev - nonché dei piani del governo ucraino per ricostruire le infrastrutture di ricerca nazionali. Infine, il comitato ha affrontato la questione della carriera dei ricercatori (azione ERA #4): i rappresentanti degli Stati membri concordano sull’importanza di migliorare l’attrattività delle carriere in Europa, pur nel rispetto delle differenze tra i sistemi nazionali e dell’autonomia delle singole istituzioni. Si è pertanto deciso di proseguire la discussione nell’ambito dell’ERA Forum, così da definire le basi affinché la Commissione possa avanzare una proposta di Raccomandazioni del Consiglio sul tema.
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Tech to market: al via il nuovo programma EIC a supporto dell’imprenditoria – Interessanti opportunità sul piano dell’innovazione sono offerte dalla nuova iniziativa Tech to Market Entrepreneurship & Venture Building – programma lanciato dall’European Innovation Council (EIC) e dedicato a ricercatori e start up in fase iniziale. Il laboratorio, articolato su due livelli, consentirà di acquisire competenze necessarie per lo sfruttamento sul mercato dei risultati della ricerca, favorendo il passaggio dall’idea al business attraverso servizi di formazione, consulenza e venture building. Il primo livello - Tech to market Entrepreneurship – prevede corsi di formazione per lo sviluppo di innovazioni digitali basate su tecnologie di nuova generazione, mentre il secondo - Tech to Market Venture Building – si focalizzerà sul passaggio dalla ricerca all’impresa, con l’identificazione di percorsi per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Il potenziale dei modelli di business sostenibili proposti sarà poi valutato da investitori esterni, che parteciperanno al programma in qualità di mentori ed esperti. Maggiori dettagli saranno illustrati nel corso di un evento online previsto per il prossimo 15 marzo.
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La ministra Bernini incontra la Commissaria Gabriel a Roma – La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini ha incontrato venerdì scorso a Roma la Commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù Mariya Gabriel. Nel corso del bilaterale si è discusso innanzitutto di infrastrutture di ricerca: l’Italia è infatti candidata a ospitare l’Einstain Telescope, il più grande rilevatore di onde gravitazionali al mondo. Il progetto – ha ricordato Bernini – potrebbe trovare casa in Sardegna con importanti ricadute economiche per l’industria italiana.
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Bernini-Gabriel su transizione digitale, ruolo delle ricercatrici e EIC – Con riferimento alla transizione digitale, la discussione si è focalizzata sul Chips Act, l’iniziativa Ue per rafforzare l’ecosistema europeo dei semiconduttori. La complessità intrinseca di questo settore – ha detto la ministra – richiede un potenziamento congiunto della ricerca e un maggiore coinvolgimento delle ricercatrici. Il Governo intende pertanto lanciare delle iniziative culturali, in collaborazione con le università, per promuovere le materie STEM tra le giovani donne. Infine, la ministra Bernini ha confermato l’impegno a rafforzare il ruolo italiano nell’European Innovation Council, attraverso un più stretto coordinamento tra ricerca e impresa che faccia leva sui progetti Pnrr, l’attività di assistenza tecnica per le start up e lo sviluppo del trasferimento tecnologico. Commissione e Governo intendono inoltre avviare uno stretto dialogo per la definizione dei nuovi partenariati da includere nel piano strategico 2025-27 di Horizon Europe.
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Chips Act: la posizione del Parlamento europeo approvata in plenaria – Il Parlamento europeo, riunitosi a Strasburgo per la sessione plenaria, ha confermato la posizione negoziale per avviare le trattative sulle iniziative europee nel settore dei semiconduttori. Con riferimento al Chips Act, gli eurodeputati hanno adottato la posizione proposta dalla commissione ITRE: focalizzare il piano sulle nuove generazioni di semiconduttori – inclusa la tecnologia quantica – e istituire una rete di centri europei per formare nuovi talenti nella ricerca, progettazione e produzione dei semiconduttori. Previsto anche il sostegno a progetti che rafforzino la capacità di approvvigionamento europea attraendo investimenti esteri e potenziando le capacità produttive del Continente. Approvata anche la proposta della Commissione ITRE sull’iniziativa “Chips for Europe” che prevede l’istituzione di un partenariato istituzionalizzato dedicato ai semiconduttori. L’Eurocamera vorrebbe utilizzare lo schema per supportare, tra le altre cose, programmi su larga scale di sviluppo delle competenze tramite un infrastruttura di ricerca europea quanto più accessibile. Adotta la posizione, il Parlamento è ora pronto ad iniziare le negoziazioni con il Consiglio sulle due proposte.
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Il Fondo Europeo per gli Investimenti a sostegno dei campioni tecnologici europei – L’Italia – insieme a Belgio, Francia, Germania e Spagna - è tra gli Stati promotori dell’Iniziativa a supporto dei campioni tecnologici europei (ETCI), concepita all’interno della più ampia Iniziativa pan-europea di Scale up. Il fondo – che ammonta a 3.75 miliardi di euro grazie alle risorse interne dei cinque Stati membri e dal Gruppo della Banca Europea per gli Investimenti – ha l’obiettivo di colmare il gap di finanziamenti a disposizione delle start up tecnologiche nella fase avanzata del loro sviluppo. Si tratta infatti di risorse necessarie per consentire all’ecosistema europeo di competere su scala globale. L’ETCI mobiliterà investimenti significativi soprattutto a favore delle aziende che cercano di raccogliere importi superiori a 50 milioni di euro. Il fondo permetterà inoltre di diversificare il portfolio di investitori istituzionali europei, garantendo così un flusso continuo di finanziamenti per continuare ad alimentare la crescita delle start-up europee. L’iniziativa è stata accolta positivamente a livello europeo, soprattutto per i potenziali effetti positivi sull’autonomia strategica del Continente: rafforzare la competitività a livello globale, generando al contempo innovazione e crescita sul piano economico, sociale e ambientale.
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Il New European Bauhaus a sostegno della ricostruzione in Ucraina – La ricostruzione dell’Ucraina in chiave sostenibile passa attraverso l’iniziativa Phoenix – discussa a inizio febbraio a seguito del vertice tra Unione europea ed Ucraina e promossa dal Commissario Sinkevičius. L’iniziativa, in sinergia con i principi del New European Bauhaus, combina i finanziamenti della Missione di Horizon Europe per le Città climaticamente neutre ed intelligenti con le risorse del programma LIFE, per una mobilitazione immediata pari a 7 milioni di euro. La cooperazione si tradurrà in azioni preparatorie volte a facilitare la creazione di una rete tra città europee ed ucraine che renda accessibili le competenze della comunità NEB in materia di ricostruzione sostenibile, favorendo lo scambio di esperienze legate al cammino verso la neutralità climatica e una maggiore efficienza energetica. Inoltre, la Commissione europea pianifica l’avvio di una serie di consultazioni – denominate Phoenix Dialogue – per discutere l’allineamento della ricostruzione dell’Ucraina ai principi espressi dalle politiche europee del Green Deal e dalla relativa legislazione ambientale.
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Il team APRE di Bruxelles Scrivici: bruxelles@apre.it
APREbrussels è il canale d’informazione dedicato ai Soci APRE che arriva direttamente da Bruxelles. Il programma quadro, il mondo europeo della R&I e non solo raccontati dalla capitale dell’Unione.
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